3Lune – “PEZZO D’AMORE”: Una riflessione emozionante sull’amore

pezzo d'amore

Ci sono quei pezzi che entrano nella tua vita in maniera del tutto casuale, come del resto fa l’amore sotto diverse spoglie. Ci sono brani che hanno scritto altri, ma che fai tuoi inevitabilmente specie quando sono connotati di molteplici significati. Oggi è uno di quei giorni, uno di quelli speciali, che difficilmente dimenticherai perché chi è entrato nella tua vita gli ha dato nuovo senso.

Questo sarà un articolo un po’ personale, quindi non aspettatevi il solito cinismo o la solita recensione. Sono troppo di parte per poter accantonare l’affetto e il cuore. Il 10 luglio 2024 viene segnato da una nuova uscita musicale, non so a chi piacerà o non so quali corde colpirà in voi. Su Spotify, in ogni caso, trovate “Pezzo d’amore”: un brano dalla lavorazione non facile e caratterizzato da una decisiva forza d’animo.

Ho avuto il piacere di ascoltarlo in anteprima e di impararlo rapidamente a memoria, ma così come ho detto al suo autore: ha troppo al suo interno per poterlo riuscire ad elaborare con semplici parole. Mi sono presa, quindi, il mio tempo e ho elaborato ciò che il suo testo mi suscita provando a discernere – senza successo – il mio lato emotivo estremamente fragile.

Nella speranza di poterla sentire al più presto in qualche live, “Pezzo d’amore” è un brano che si incastra perfettamente all’interno del contesto estivo. Forse dovremo aspettare settembre per poterla apprezzare a pieno e per poterla fare globalmente nostra, ma del resto tutti gli amori iniziano e finiscono in maniera quasi ciclica (specie in questa stagione).

“No, non mi va di stare al sole,
In radio gira quel pezzo d’amore,
Mi parla di te che hai sempre ragione,
Che parli con me solo nelle storie”

Quante volte ci siamo trovati davanti a questa situazione? Già con la prima strofa possiamo immediatamente immaginare il contesto nel quale 3Lune vuol farci immergere. Storie d’amore che vanno e che vengono, ricordi che però si nascondono dentro quei brani che abbiamo ascoltato in loop proprio con quella persona. Questa canzone fa esattamente questo, fin dalle sue prime battute, riportare alla mente di tutti noi questo o quel brano che ci si è incollato addosso e che ci ricorda chi ci ha lasciati. Del resto, come ho detto all’inizio di questo articolo: l’amore assume diverse forme nella nostra vita.

“No non mi va di stare con te
No non mi va di aspettare e aspettare
Quel messaggio che
Senza di te
Poi tarda ad arrivare arrivare arrivare”

Riesco perfettamente a vedere ognuno di noi col telefono in mano intento a controllare le notifiche. Quante volte ci siamo trovati in quella eterna stasi fatta di attese? Attese disattese, come le definisco io nel mio cinismo. Un momento, un istante, un attimo in grado di poter cambiare potenzialmente tutto; ciò però non avviene. Si resta così in quel limbo fatto dell’unica cosa che può realmente mutare: il tempo. L’unico balsamo per le ferite, l’unico elemento che scorre e che lentamente ci fa dimenticare quanto male possa fare.

“TicTac, passa il tempo e so che non mi importerà
Chi sa a quanti messaggi ancora non risponderà
Ma sarà tardi
Anche perché
Risponde agli altri e non a me”

Ecco appunto che ci si propone sotto gli occhi lo stallo. Quel blocco emotivo che ci spinge anche a pensare e pontificare sulle azioni dell’altro. “Online o non online”, questo è un po’ il dilemma della nostra società… se solo Shakespeare fosse stato contemporaneo avrebbe messo queste parole in bocca al suo Amleto. Cosa succede, però, quando la risposta che stiamo aspettando è impossibilitata all’arrivo perché quella persona non è più presente? Cosa succederebbe se smettessimo di chiederci se stiano o meno rispondendo agli altri, ma affrontassimo la realtà: non possiamo più comunicare tra di noi. Non voglio scendere nei dettagli che definirebbero questa incapacità o impossibilità comunicativa, voglio lasciarla quanto più generica possibile così da poter inglobare diverse ipotesi. Si dice che quando ci si lascia si affronti un dolore simile a quello della perdita e, a volte, ho creduto che fosse realmente così.

“Griderà, urlerà, nella notte
Riderà, ballerà, nelle storie
Volerà, sognerà, tra le note
Tutto questo, sì, solo per me”

Quello che resta, quindi, è solo il ricordo. L’amore che c’è stato diventa altro, non viene magicamente cancellato, ma ritorna in note e passi di danza. La forza che ci aveva dato quando lo avevamo provato, non viene vanificata dal dolore per averlo perso. Ritorna, anche più forte di prima, nei nostri cuori e nella nostra mente. Resterà solo per noi connotandosi di significati e di valori diversi. Caratteristiche a cui, in un primo momento, non sapremo neanche dare un nome. Successivamente, però, ne vedremo la bellezza proprio perché ci sarà possibile cogliere i segnali di quell’affetto in ciò che ci circonda.

“Pezzo d’amore”, in questo modo, riesce a parlare in maniera trasversale delle differenti facce di questo sentimento. Si passa dal dolore della perdita, alla voglia di viverlo nuovamente sulla pelle. Una montagna russa fatta di attese e di possibilità, per quanto spesso impossibili possano essere. Un modo per poter cogliere la bellezza anche quando tutto intorno a noi sfiorisce. Il sound orecchiabile farà in modo che questa canzone non vi si scolli più dalla pelle lasciandovi con la voglia di sentire nuovamente ciò che vi ha dato quella persona.

Questo articolo, in conclusione, vuole essere una sorta di ringraziamento per l’amico che casualmente è entrato nella mia vita. Per una persona che non ha esitato un secondo a chiamarmi quando ha visto che stavo in crisi. Vuole essere un abbraccio per tutti i suoi sforzi e per tutta la sua determinazione. Vuole essere uno stargli vicino, pur non essendo io capace a consolare. Spero solo, che in queste mie parole, lui possa cogliere tutto l’affetto sincero che nutro nei suoi riguardi e nei riguardi di questo brano. Ve lo chiedo col cuore in mano: fatela esplodere di riproduzioni.

di Lapizia

Guardo troppi film e parlo troppo velocemente, ma ho anche dei difetti!

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