Nelle sale italiane, il 16 maggio, arriva un nuovo film horror targato Universal: “Abigail”. Una dolce e innocente dodicenne che è figlia di un ricco magnate con la passione per la danza. Al termine di una normalissima sessione di prove, una banda di malviventi si introduce in casa sua per poterla sottrarre dal calore del suo lettino. Cosa vogliono? Beh farle da babysitter per le ventiquattr’ore successive e chiedere un riscatto al padre. Però, com’è facilmente intuibile, le cose non sono così lineari e questa missione si ritorcerà contro il gruppo di malintenzionati.
Le premesse di questa pellicola sono tra le più semplici, tanto da metter subito in luce le tematiche che sottilmente si muovono all’interno della trama. Una storia lineare, infatti, ha il pregio di poter essere definita e connotata da differenti aspetti in grado di poter essere colti solo da chi vuol prestare la giusta attenzione.
![Abigail](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/copertine-articoli-18-2.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Abigail, infatti, non è una normale ragazzina. Locandina e trailer ci fanno immediatamente comprendere come la sua dolce innocenza sia solo una maschera. È interpretata dalla talentuosa Alisha Weir, nota per aver interpretato Matilde nel remake musicale uscito qualche anno fa. Al suo fianco troviamo un cast che, di certo, non è neofita al genere orrorifico, ma che il pubblico ha avuto modo di apprezzare in tantissime altre pellicole.
Nascosti dietro la regola del “non rivelare dettagli personali” per evitare di poter incorrere in differenti conseguenze qualora uno di loro dovesse essere arrestato, i personaggi si muovono all’interno di questa dimora apparentemente abbandonata custodendo la fonte del riscatto. Si costruisce, in questo modo, un gioco di apparenze e di specchi. Personalità e dettagli nascosti che, via via, vengono lentamente svelati mostrando l’inaffidabilità dell’uomo. Esattamente come, la stessa Abigail, finge di essere una normale dodicenne la cui unica passione sia la danza.
Del resto, all’interno di questo gioco delle parti, i malviventi erano intenzionati a far del male a una ragazzina di soli dodici anni; non si aspettavano che i ruoli si sarebbero presto invertiti. Il tutto diviene, quindi, un modo per mostrare quanto l’apparente fragilità possa celare una forza sovraumana. Inoltre, si palesa anche una piccola morale a quei genitori disattenti che non sono in grado di dare il dovuto interesse a ciò che fanno o meno i propri figli durante la pre-adolescenza.
![Abigail](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/abigail-2572_d030_00464r-1024x576-1.webp?resize=640%2C360&ssl=1)
“Abigail” si fa forte di una narrazione che non vuole prendersi sul serio. Il ritmo, infatti, è scandito principalmente dalla comicità che dall’orrore nonostante la massiccia presenza di sangue. È divertente come l’intera pellicola non si voglia prendere sul serio, ma quasi incastra il punto di vista all’interno degli occhi di una ragazzina. Tutto è un gioco, persino catturare delle ignari prede all’interno della propria “casetta delle bambole”. L’horror, quindi, si connota dei toni della commedia e volutamente si prende gioco dei canoni e dei toni fantasy citando altri franchisee e altre mitologie. Il tutto riesce nel suo intento perché lo spettatore si diverte nell’assaporare lo scorrere del sangue.
Se, quindi, vi aspettate un classico film dell’orrore siete sulla strada sbagliata. Se, invece, volete divertirvi nel vedere un ribaltamento dei punti di vista, questa è la storia che fa per voi. Vi ricordiamo, infatti, che “Abigail” sarà disponibile in sala dal 16 maggio.