UnFauno

Con Frisbee, UnFauno ci invita a un viaggio nostalgico tra ricordi d’infanzia e suoni elettrici, prodotto insieme ad Axel Legit. Il brano, disponibile dal 18 dicembre, è un mix di malinconia e ironia, in cui l’artista romano rievoca il suo passato con un sorriso e un pizzico di distacco.

In questa intervista, UnFauno ci racconta il valore della nostalgia, il suo rapporto con la scrittura e qualche aneddoto personale, tra cui la scoperta di Babbo Natale. Scopriamo insieme cosa si nasconde dietro il suo ultimo singolo!

Perfetto, allora Frisbee è il tuo ultimo brano. Lo hai definito un po’ un sogno lucido, ma esattamente cosa intendi con questa definizione?

«Tutto riguardante l’infanzia, che è un po’ il filo conduttore del brano. Tutto quanto il sogno creato dal brano è un sogno infantile, è come un gioco da bambini del “facciamo che”: facciamo che scriviamo una canzone, facciamo che giriamo un video e facciamo che vediamo un salto nel passato».

La domanda che viene spontaneo farti ascoltando questo brano è: qual è il tuo rapporto con la nostalgia? Nel testo racconti il passato, ma che valore ha per te la nostalgia?

«È un sentimento molto presente. È come se vivessimo metà della nostra vita sognando il futuro e l’altra metà cercando di tornare indietro e rivivere quello che abbiamo avuto, non per forza in successione. Può essere pure che in un giorno passiamo un’ora a pensare al futuro e poi quella successiva a rimuginare sul passato.
La vivo, la sento, e in questo brano ci gioco. Non è un sentimento che amo coltivare o che considero utile, semplicemente è una cosa molto presente nella nostra vita quotidiana e che in questo brano ho voluto celebrare».

Le tue canzoni sembrano pagine di un diario segreto. C’è un’elaborazione delle tue emozioni, quasi una presa di coscienza nel mettere per iscritto i tuoi testi. È così?

«A questo punto è quasi un diario pubblico, un diario col lucchetto forzato.
Ho tenuto per tanto tempo i miei segreti e adesso, con questo progetto musicale, sto scardinando quel lucchetto e lasciando il diario aperto, a disposizione di chiunque voglia leggere».

Siamo sotto Natale, quindi una domanda a tema: cosa c’è sotto il tuo albero nel 2024? E cosa c’era ai tempi di Frisbee, quando eri bambino?

«Quando ho capito che Babbo Natale non esisteva?
È stato quando ho ricevuto un regalo che non mi piaceva. Mi sono detto: “Questa non può essere la creatura mitica e onnisciente che sa tutto e poi mi regala una ciofeca! Devono essere per forza i miei genitori”. Da lì c’è stata la rottura del sogno e, da quel momento in poi, forse sono stato il Babbo Natale di me stesso.
Quest’anno sotto l’albero ci sono un sacco di musica, un sacco di amici e nuovi video che sto preparando, per raccontare altri segreti».

Hai fatto diverse collaborazioni nel corso del tempo, ma se potessi esprimere un desiderio, con chi ti piacerebbe lavorare?

«Ah, questa è una bella domanda. Ultimamente mi hanno chiesto con quale artista collaborerei se avessi scelta libera… A Babbo Natale chiederei una collaborazione a De Gregori»

Ultima domanda, quella cardine della nostra intervista: se potessi scegliere un film, una serie TV o un videogioco per il quale comporre la colonna sonora, quale sarebbe?

«Il nuovo Metal Gear Solid, semmai esisterà… È una delle migliori opere d’arte degli ultimi vent’anni. Ritengo il secondo capitolo un capolavoro assoluto, quindi sarei onorato di poter contribuire a un progetto del genere».

In conclusione, UnFauno ci ha offerto uno sguardo sincero e ironico sulla sua musica e sulla sua vita, mescolando nostalgia e futuro con il suo stile unico. Tra giochi di memoria e riflessioni sull’infanzia, il suo viaggio musicale è solo all’inizio. Non vediamo l’ora di scoprire quali nuovi segreti svelerà con i suoi prossimi progetti.

di Lapizia

Guardo troppi film e parlo troppo velocemente, ma ho anche dei difetti!

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