C’è qualcosa di straordinariamente universale in “Amarcord”, un brano che si presenta sul palco del Festival di Sanremo 2025 come un mosaico di emozioni contrastanti: dolcezza e malinconia, illusione e consapevolezza, romanticismo e disincanto. Il titolo stesso, che richiama il celebre film di Federico Fellini, non è solo un riferimento culturale, ma una dichiarazione d’intenti: questa canzone è un viaggio nel ricordo, una celebrazione della memoria e di ciò che resta quando l’amore svanisce.
L’incontro con i giornalisti
Durante la conferenza stampa è emerso un quadro molto umano e sincero del percorso artistico di Sarah Toscano, che si è distinta per il forte legame con le sue origini e per la capacità di creare un’atmosfera familiare anche dietro le quinte. In particolare, l’artista ha sottolineato come la famigliarità del backstage sia sorprendente: «un ambiente accogliente dove si scambiano complimenti e parole affettuose, creando un vero senso di amicizia tra artisti». Questa dinamica di supporto reciproco evidenzia come, nonostante la competizione, ci sia spazio per la solidarietà e per un’autentica condivisione di emozioni e passioni.
L’artista ha poi condiviso le sue influenze musicali, esprimendo una particolare ammirazione per il mondo pop internazionale.
«Amo il mondo pop internazionale, in particolare quelle star capaci di trasformare ogni esibizione in un vero show, dove musica, coreografie e scenografie si fondono in un’esperienza coinvolgente».
Questo interesse per performance spettacolari e dinamiche si riflette nella sua visione artistica, dove l’innovazione scenica si unisce a una tradizione musicale che sa emozionare e coinvolgere il pubblico.
Un momento di grande intensità emotiva è stato raccontato dall’artista quando ha ricevuto una notizia importante per la sua carriera. «Quando ho scoperto di essere stata scelta per il Festival di Sanremo, ero al ristorante con la mia famiglia, e l’emozione ci ha travolto: è stato un urlo collettivo di gioia, un momento che ancora oggi mi sorprende». Queste parole testimoniano come l’esperienza artistica non sia solo un percorso solitario, ma un viaggio condiviso con persone care, capaci di trasformare una notizia in un ricordo indelebile.
Un Testo Intimo e Cinematografico
Il testo di “Amarcord” si muove tra immagini vivide e sensazioni sfumate, come un vecchio film proiettato su uno schermo sbiadito. La sera che “ride, ma suona drammatica” apre il brano con un ossimoro potente, suggerendo fin da subito quella dualità emotiva che lo attraversa tutto. È una sera che non ride davvero, ma che finge di farlo, come un clown triste in un luna park abbandonato.
La ruota panoramica diventa il simbolo perfetto di un amore passato: un’altalena di emozioni che faceva paura e meraviglia allo stesso tempo, ma che ora è solo un ricordo. Questo contrasto tra il brivido vissuto e il vuoto lasciato dall’assenza è la chiave della canzone. Non c’è rabbia né rimpianto, solo una dolce accettazione della perdita, accompagnata da una lacrima che “scende anche se ti scorderò”.
Musicalità e Atmosfere: Tra Moderno e Antico
Sarah Toscano porta sul palco del Festival di Sanremo 2025 “Amarcord”, un brano che si distingue per la sua intensità emotiva e la capacità di trasformare la nostalgia in una forma d’arte. Il titolo, ispirato al celebre film di Federico Fellini, non è una semplice citazione, ma un vero e proprio manifesto: “Amarcord”, che in dialetto romagnolo significa “mi ricordo”, è una canzone che esplora i labirinti della memoria e del rimpianto, con una delicatezza rara.