Dimenticarsi alle 7

Elodie torna sul palco dell’Ariston con un brano che è, in tutto e per tutto, “Elodie”. “Dimenticarsi alle 7” è una traccia che fonde elettronica e malinconia, trascinando chi ascolta in un viaggio emotivo che oscilla tra desiderio e rassegnazione. Il ritmo incalzante e l’atmosfera clubbing sono il cuore pulsante della canzone, costruita su una produzione raffinata e su un’interpretazione intensa.

Il testo racconta la difficoltà di lasciarsi alle spalle un amore, di convivere con la memoria di chi non c’è più, e con quella sensazione sospesa tra il desiderio di dimenticare e la paura di farlo davvero. Il linguaggio è diretto ma elegante, capace di evocare immagini nitide senza bisogno di artifici, un marchio di fabbrica che Elodie ha consolidato nei suoi ultimi lavori.

“Dimenticarsi alle 7
Dimenticarsi alle 7
Dimenticare”

Le ripetizioni, come il mantra, funzionano come un battito costante. Un’ossessione che accompagna le piccole azioni quotidiane, restituendo con efficacia la fatica di ripartire da sé stessi dopo la fine di una storia. C’è una malinconia sottile che attraversa ogni verso, ma senza mai scivolare nel melodramma. Elodie canta il dolore con lucidità, accettandolo come parte del processo di rinascita.

Il brano si muove su un tappeto sonoro elettronico raffinato. Una produzione curata nei minimi dettagli che richiama l’elettronica anni ’90 e il pop sofisticato di artisti internazionali come Jessie Ware e Róisín Murphy. Il beat pulsante crea un contrasto interessante con il testo introspettivo, dando al brano una doppia anima. Da un lato intimo e vulnerabile, dall’altro ballabile e liberatorio.

Le scelte sonore non sono casuali. Il producer, con cui Elodie ha già collaborato in passato, ha saputo cucire addosso all’artista una veste che esalta le sue qualità vocali. Il suo gusto musicale è sempre più orientato verso una contaminazione tra pop, dance e urban. I bassi avvolgenti e le atmosfere elettroniche non soffocano la voce, ma la valorizzano, lasciando che ogni parola arrivi limpida all’ascoltatore.

Dimenticarsi alle 7

L’esibizione, del resto, ha rispecchiato in pieno l’identità del pezzo. Magnetica, controllata, capace di unire intensità emotiva e ritmo. Elodie si è mossa con sicurezza sul palco, dando vita a una performance impeccabile, che non ha avuto bisogno di eccessi per colpire nel segno. La sua voce, morbida e avvolgente, si è intrecciata alla base elettronica con naturalezza, rendendo il tutto armonico e ben calibrato.

“Stasera Dove vai amore
Ora che ho bisogno di te
Ancora e ancora di più”

Non è stata un’esibizione sorprendente o rivoluzionaria, ma ha funzionato proprio perché fedele al suo stile: elegante, sensuale, perfettamente bilanciata tra classe e modernità. Elodie ha fatto ciò che sa fare meglio: portare sul palco la sua identità senza compromessi, regalandoci un momento di pura atmosfera e coinvolgimento.

In “Dimenticarsii alle 7” c’è tutta la maturità di un’artista consapevole, che sa quando osare e quando invece affidarsi alla semplicità di una canzone che funziona. Un rapporto che si concentra nel raccontare una storia comune, con una sincerità che arriva dritta al cuore. È una Elodie meno patinata e più essenziale, ma proprio per questo ancora più efficace nel trasmettere emozioni autentiche.

Con questo brano, Elodie si conferma non solo come interprete, ma come narratrice credibile della fragilità contemporanea, capace di trasformare le emozioni personali in immagini universali. “Dimenticarsi alle 7” è la perfetta colonna sonora per quei momenti in cui ci si sveglia presto, con il cuore ancora appesantito da un ricordo, e si cerca di trovare un nuovo ritmo per la giornata. Un pezzo che funziona in radio, in cuffia e sul palco, testimoniando l’evoluzione artistica di una delle voci più interessanti della nostra musica pop.

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