M. Night Shyamalan ci ha abituati a film capaci di sconvolgere le nostre aspettative e con “Trap”, il suo nuovo thriller psicologico, non fa eccezione. Arrivato nelle sale il 7 agosto, la storia è ispirata a un fatto di cronaca reale che si trasforma in un intricato gioco del gatto col topo, tipico dello stile del regista.
Il protagonista, Michael (interpretato da Josh Hartnett), è un padre apparentemente normale che si trova coinvolto in una situazione surreale. Portando sua figlia Riley (Ariel Donoghue) a un concerto, Michael si ritrova improvvisamente nel mezzo di un’operazione dell’FBI. L’obiettivo? Catturare un serial killer noto come “Il Macellaio”. Tuttavia, il colpo di scena è immediato: Michael non è un semplice spettatore, ma il bersaglio della caccia.
La regia di Shyamalan è, come sempre, sapiente. Il film è una continua escalation di tensione, con una colonna sonora che accompagna perfettamente l’atmosfera inquietante. Tra le altre piccole chicche di questa pellicola, va sottolineato che, le canzoni eseguite dalla pop star durante il concerto sono state scritte dalla figlia di Shyamalan. Ogni scena è costruita per tenere lo spettatore con il fiato sospeso, facendo emergere la firma distintiva del regista: il ribaltamento delle aspettative.
“Trap” prende spunto da un’operazione di polizia degli anni ’80, quando le forze dell’ordine organizzarono un evento sportivo per attirare centinaia di criminali e arrestarli. Shyamalan rielabora questa storia, adattandola al suo inconfondibile stile psicologico. Il risultato è un thriller che non si limita all’azione, ma scava nella psiche del protagonista, portando lo spettatore in un viaggio nei recessi più oscuri della mente umana. Un po’ di amaro in bocca resta il non detto: allo spettatore resta la voglia di sapere qualche informazione maggiore riguardo il percorso che ha portato Michael ad assumere la “nuova” identità”. Sarebbe stato interessate possedere più dettagli per una chiave di lettura più approfondita sulle sue azioni.
Il tutto è molto più di un semplice film di suspense. È un’indagine profonda sulla natura del protagonista, un uomo diviso tra il ruolo di padre amorevole e il peso di segreti inconfessabili. La performance di Josh Hartnett è straordinaria, riuscendo a trasmettere la complessità di un personaggio che vive una lotta interna tra il bene e il male. È proprio questa dualità a rendere “Trap” un film che colpisce non solo per la trama, ma anche per la profondità emotiva.
In conclusione, “Trap” è un film che conferma il talento di M. Night Shyamalan nel creare trame intricate e coinvolgenti. È un’opera che tiene alta la tensione fino all’ultimo minuto e che sicuramente soddisferà gli amanti del genere. Un film che non lascia indifferenti e che continua a far discutere anche dopo che le luci della sala si sono spente.
“Trap” è un viaggio nella psiche umana, un thriller che unisce tensione e introspezione in un mix esplosivo. M. Night Shyamalan ci regala un’altra perla cinematografica, dimostrando ancora una volta il suo indiscusso talento nel manipolare la narrazione per creare esperienze cinematografiche indimenticabili. Se amate i film che vi tengono incollati alla sedia e che vi fanno riflettere, “Trap” è un must-see.