Dal 21 novembre 2024 grazie alla distribuzione di Universal Pictures Wicked di Jon M. Chu sarà finalmente al cinema in Italia.
Un lungometraggio live-action musicale che nasce proprio come trasposizione del celebre musical di Stephen Scwartz (musiche e testi) e di Winnie Holzman (libretto). I quali, a loro volta nel 2003, avevano adattato il romanzo Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta. Pubblicato nel 1995 e scritto da Gregory Maguire.
Nella versione originale a cantare le note canzoni di Broadway saranno attrici: Cynthia Erivo ed Ariana Grande. Ma per quel che riguarda quella italiana?
Nelle ultime settimane c’è stata una rivelazione sorprendente, pari a quella di Dorothy che aprendo la porta di casa sua si ritrova davanti la città a colori dei Mastichini: non saranno doppiati in italiano solo i dialoghi ma anche le canzoni!
Una gioia per gli appassionati di doppiaggio e dell’arte vocale in generale, ma soprattutto finalmente una scelta veramente inclusiva da parte dell’Universal, in grado di far fruire a tutto il pubblico italiano possibile questo lungometraggio, anche a bambini, anziani e persone affette da disabilità visive e dislessia.
E inoltre le canzoni doppiate nel mondo di Oz ci riportano indietro di 70 anni, a un glorioso passato… quindi prima di parlare del doppiaggio (e non solo) di Wicked 2024 è giusto fare un viaggio nel tempo…
Uno e trino: il doppiaggio italiano del Mago di Oz di Victor Fleming

Era il 10 agosto 1939 quando le prime persone al di fuori del cast tecnico e artistico videro per la prima volta Il Mago di Oz di Victor Fleming. Non furono le prime immagini in movimento dedicate al romanzo di Baum ma sicuramente sono quelle che ad oggi hanno lasciato più il segno.
Milioni di persone se pensano al personaggio di Dorothy Gale e della Strega cattiva dell’Ovest focalizzano subito nella loro mente l’iconica rappresentazione di Judy Garland e Margaret Hamilton, anche se nel romanzo le scarpette sono d’argento e non rosse, così come la strega non ha la pelle verde nella versione originale.
Merito di tutti coloro che lavorarono a questo lungometraggio, con effetti speciali all’avanguardia (e soprattutto invecchiati benissimo) e alcuni innesti e modifiche che però non hanno in alcun modo devastato il meraviglioso capolavoro letterario da cui era tratto: hanno avuto solo la capacità di renderlo veramente immaginifico, oltre che melodioso grazie alle sue indimenticabili canzoni.
In Italia arrivò solo dopo la fine della seconda guerra mondiale (nel 1947 in versione originale sottotitolata, e nel 1949 finalmente doppiato).
Chissà quali erano i motivi di una così tardiva distribuzione: forse un tale film era troppo politico e pericoloso negli intenti per il regime fascista? In ogni caso è stato un bene che sia stato doppiato in quell’occasione. Soprattutto perchè la quasi totalità dei doppiaggi italiani effettuati fino al 1945 è andata perduta per motivi bellici.
Alberto Paoletti aveva in affido la direzione orchestrale. Il “Cavaliere” Roberto De Leonardis, vera leggenda del settore, si occupò dei testi dei dialoghi e delle canzoni. Professionalità che ha reso indimenticabili le versioni italiane dei film d’animazione Disney a cui ha lavorato nel corso della sua gloriosa carriera.
Una ricetta già gustosa da leggere resa deliziosa dai suoi “ingredienti”. Infatti a cantare questa colonna sonora premio Oscar è stato nientemeno che il leggendario Quartetto Cetra!
Lucia Mannucci (Dorothy), Virgilio Savona (Spaventapasseri), Giovanni “Tata” Giacobetti (Leone Codardo) e Felice Chiusano (Uomo di Latta) hanno dunque reso del tutto italiano questo capolavoro statunitense ad eccezione della canzone “Over the rainbow” e della prima volta in cui si sente il ritornello “You’re off to see the Wizard/The Wonderful Wizard of Oz…”, rimaste appunto in originale.
Un lavoro certosino che, nonostante gli oltre 70 anni dalla sua registrazione, è sopravvissuto. Fruibile da tutti quelli che hanno in passato comprato la pubblicazione in DVD del 2015 della A e R Productions.
Il primo doppiaggio italiano de Il Mago di Oz è meraviglioso. Non solo per l’adattamento delle canzoni, ma anche grazie a coloro che hanno recitato i dialoghi di De Leonardis.
Alcune tra le migliori voci del tempo perduto. Parliamo di Stefano Sibaldi (Spaventapasseri), Luigi Pavese (Leone Codardo), Mario Pisu (Uomo di Latta), Olinto Cristina (Mago di Oz), Wanda Tettoni (Strega dell’Ovest), Renata Marini (Strega del Nord) e Giovanna Scotto (zia Emma), oltre a naturalmente a Miranda Bonansea. Quest’ultima doppiatrice della protagonista elencata per ultima per un semplice motivo: dare lo spazio a una piccola curiosità. Prima della scelta definitiva di Judy Garland il ruolo di Dorothy doveva andare a Shirley Temple. Leggenda della vecchia Hollywood doppiata in italiano in diverse occasioni proprio dalla Bonansea.
Questa versione è stata l’unica disponibile almeno fino al 1982. Anno in cui la Rai decise di ridoppiarlo per mandarlo in onda su Rai 1 la vigilia di Natale.
La direzione fu affidata a Rino Mencuccini (storico adattatore della serie animata degli Antenati) e le canzoni tornarono ad essere tutte in originale. In compenso è stata una nuova versione degna di nota dal punto di vista dei dialoghi. Per ridoppiare Dorothy è stata scelta l’indimenticata Anna Marchesini, a cui si aggiungono altre voci eccellenti come Gino Pagnani (Mago di Oz), Eugenio Marinelli (Spaventapasseri), Nino Scardina (Uomo di Latta), Elio Pandolfi (Leone Codardo), Anna Teresa Eugeni (Strega cattiva dell’Ovest), Manlio Guardabassi (zio Henry), Elsa Camarda (zia Emma) e Mario Milita (albero di mele).
Una versione salvata anch’essa da un DVD (edito dalla Ermitage Cinema). Pochi anni dopo, esattamente nel 1985, il film è stato ridoppiato per una seconda e al momento definitiva volta. Questo nuovo doppiaggio è stato da quel momento usato per quasi tutte le versioni Home Video e per ogni passaggio televisivo o riedizione cinematografica.
Un terzo doppiaggio anch’esso di pregevole fattura, diretto da Silvana Fantini presso la Coop. A.D.C. di Milano e con le voci di Elda Olivieri (Dorothy), Carlo Bonomi (Mago di Oz), Silvano Piccardi (Spaventapasseri), Raffaele Fallica (Leone Codardo), Paolo Bessegato (Uomo di Latta), Franca Nuti (Strega dell’Ovest), Maria Teresa Letizia (Strega del Nord), Gianni Mantesi (zio Henry) e Laura Rizzoli (zia Emma). Anche qui le canzoni restano in originale, quindi un doppiaggio del tutto fruibile del Mago di Oz di Victor Fleming resta ad oggi quello del 1949.
Anni Ottanta e Gruppo Trenta

In quel decennio del secolo scorso, sei prodotti televisivi legati al Mago di Oz sono arrivati sul piccolo schermo. Di cui è importante citarne due in particolare: Il Mago di Oz di Fumihiko Takayama e Nel fantastico mondo di Oz di Walter Murch.
Il primo è come intuibile dal nome del suo regista è di produzione giapponese e realizzato come lungometraggio Anime. Inoltre ha la particolarità di riprendere alcuni elementi assenti nel film del 1939, come la presenza dei Kalidah (o, a seconda della traduzione italiana che avete letto Tigrorsi, Orsagri, Tamaruc o Tamaruk), l’Uomo di Latta che schiaccia uno scarafaggio, il Mago di Oz che si manifesta ai protagonisti in quattro forme differenti, la Strega dell’Ovest priva di un occhio e che oltre al suo esercito e alle scimmie volanti ha a disposizione pure lupi famelici e cornacchie).
Il secondo è come quello del 1939 veramente immaginifico… anche se orrorifico!
Era il periodo in cui la Disney non si faceva problemi a realizzare film spaventosi per famiglie, e come Taron e la pentola magica anche Nel fantastico mondo di Oz è possibile restare perlomeno intimoriti da certe sequenze o dalla malvagità dei suoi antagonisti.
Due prodotti da citare in questo articolo non tanto per il lato musicale, quanto per due similitudini al doppiaggio. Il primo ha delle canzoni mai state doppiate e neanche sottotitolate. Il secondo ha “solo” una colonna sonora composta dal Premio Oscar David Shire. In ogni caso, entrambi gli adattamenti sono opera del Gruppo Trenta e c’è sempre Mauro Gravina a doppiare lo Spaventapasseri.
Prima e dopo Wicked
Una sezione per parlare al volo di alcuni prodotti recenti legati al mondo di Oz, che sembrano in qualche modo essersi ispirati al romanzo/musical Wicked, dato che in entrambi i casi vengono date delle motivazioni, o perlomeno raccontati i motivi, per cui la Strega dell’Ovest può essere definita perfida.
Stiamo parlando del film del 2013 Il grande e potenze Oz, e della prima apparizione del personaggio nella serie televisiva Once Upon a Time (C’era una volta), avvenuta esattamente il 9 marzo 2014 negli Stati Uniti.
Ad interpretare la Strega anche stavolta dalla pelle verde sono state Mila Kunis e Rebecca Mader, mentre a doppiarle sono state invece due sorelle: Federica De Bortoli per la prima e la maggiore Barbara per quel che riguarda la seconda.
E alla fine arriva Wicked!

Un giorno prima dell’uscita in Italia la stampa romana presso il cinema Barberini ha potuto visionare Wicked in anteprima, con la possibilità di scegliere la versione originale con i sottotitoli oppure quella completamente doppiata (e localizzata per quel che riguarda le scritte all’interno del lungometraggio).
Per la prima versione puoi leggere qui l’altra nostra recensione, mentre per quel che riguarda la seconda… ora siamo sicuri che è meravigliosa, non solo per tutto il discorso della sua importanza artistica e sociale ma anche perché il lavoro è stato decisamente sopraffino.
Della direzione e l’adattamento dei dialoghi se ne è occupato Roberto Gammino (assistito da Lucia Rinaldi, con Fabio Benedetti come fonico di doppiaggio e Fabio Tosti come fonico di mix) mentre la parte musicale è anche questa volta opera di Ermavilo, con la direzione di Virginia Brancucci, i testi italiani delle canzoni di Lorena Brancucci ed Andrea Serraino come fonico delle canzoni.
Al pari dei colleghi che hanno lavorato al bellissimo adattamento tutto italiano di Wonka questo staff non ha avuto le limitazioni nei testi musicali che si vedono (e sentono) nei nuovi prodotti targati Disney, e quindi anche questa volta la qualità ne ha beneficiato.
Le canzoni funzionano tutte quante e sono orecchiabili e coinvolgenti. Inoltre, come dovrebbe essere per ogni prodotto di questo genere: se un doppiatore è bravo “solo” nei dialoghi, la scelta per il cantato ricade su un altro professionista.
Angelo Maggi (Mago di Oz), Mauro Gravina (Dottor Dillamond), Marco Manca (Governatore Thropp) e Alessandro Onorati (narratore) hanno fatto tutto quanto, mentre per quel che riguarda gli altri personaggi principali la suddivisione è stata questa:
Elphaba: Eva Padoan (dialoghi) e Laura Panzeri (canto)
Glinda: Margherita De Risi (dialoghi) e Claudia Paganelli (canto)
Madame Morrible: Alessandra Korompay (dialoghi) e Simona Patitucci (canto)
Fiyero: Emanuele Ruzza (dialoghi) e Danilo Salpietro (canto)
Boq: Alessandro Campaiola (dialoghi) e Nicola Gargaglia (canto)
Nessarose: Irene Trotta (dialoghi) ed Elisa Rinaldi (canto)
I musical sono film corali quindi è doveroso citare anche le altre voci che hanno fatto il coro nelle scene di gruppo. Quelle femminili sono di Renata Fusco, Gabriella Scalise, Naomi Riveccio, Marianna Mennitti, Cristiana Polegri e Lorena Brancucci. Quelle maschili sono di Luca Velletri Daniele Vit, Roberto Tiranti, Giovanni Guarino, Daniele Grammaldo, Pietro di Blasio e Diego Micheli.
E prima di dare un giudizio al film in sé citiamo anche tutti gli altri professionisti che hanno partecipato ai dialoghi di questo film, ossia Francesca Guadagno, Silvia Avallone, Nanni Baldini, Otto Bitossi, Desy Capelli, Greta Fronzi, Diego Gallo, Michelangelo Gammino, Luca Graziani, Alexander Gusev, Beatrice Manfredi, Sofia Marinari, Federica Martinelli, Camilla Murri, Antonio Palumbo, Andrea Pannofino, Carlo Petruccetti, Emma Puccio, Lorenzo Rossi, Olivia Rossi, Francesco Rovaris, Ginevra Ulma Salusti, Gabriele Sandri, Daniele Savino, Mattea Serpelloni, Valentina Stredini, Luna Tosti, Alessandro Valeri, Guendalina Ward e Carolina Zaccarini Bonelli.
Speriamo di risentirli tutti nella seconda parte (prevista tra un anno). Una pellicola fedele nella storia e nella rappresentazione al musical, il quale aveva già cambiato alcune cose rispetto al libro originale. Un modo per renderlo meno retorico e misandrico, mantenendo comunque la parte politica/sociale anche nella versione live-action. Elemento espresso in maniera buona e giusta sia per quel che riguarda il personaggio di Elphaba che per la questione degli animali parlanti.
Wicked – parte 1 per almeno 120 dei suoi 160’ è un film veramente Millenials. Semplicemente perché è una versione di High School Musical ambientata ad Oz con un pizzico di Sydney White – Biancaneve al college. Non solo per i tanti momenti in cui si canta e balla, ma anche perché Glinda sembra proprio uscito da uno di quei film. Le manca solo l’organizzazione di un pigiama party con la lettura di Cioè.
Per alcuni tutto questo sarà forse troppo pomposo ed insopportabile. Per altri un tuffo nel passato, o comunque un qualcosa di decisamente divertente. Anche perché Jonathan Bailey con il suo Fiyero ricorda molto, sia esteticamente che nelle movenze, il Luke Perry degli anni Novanta.
Tra papaveri e leoni le citazioni al Mago di Oz non mancano, e quindi la parte 1 di Wicked di Jon M. Chu è decisamente promossa. Chi non ha letto il romanzo o non hanno mai visto a teatro questo amatissimo musical resterà in attesa di scoprirne l’epilogo.