Kung Fu Panda 4, il ritorno del Guerriero Dragone che aspettavamo da anni

kung fu panda 4

Il panda più amato da grandi e piccini sta finalmente per tornare sui grandi schermi di tutto il mondo. La DreamWorks Animation, infatti, rigioca una delle sue carti vincenti: il nuovo Kung Fu Panda 4… e tutto sommato funziona ancora.

Per Po è tempo di scegliere, il Guerriero Dragone si troverà davanti ad una dolorosa decisione: scegliere il suo successore. La verità è che il nostro amato Panda non vuole ancora rinubciare alla sua mansione tanto da non volersi nemmeno prepararsi al passaggio del testimone: a dargli ragione però è l’arresto di un’abile ladra, la volpe Zhen, che dà a Po l’occasione di rimandare il tutto.

Una terribile minaccia si abbatte sulla “Valle della Pace” e Zhen è la sola che sa come raggiungere la Camaleonte, una maga potente che sta per impadronirsi del mondo. Po e Zhen partono quindi in un complicato viaggio per salvare il mondo, mentre i due papà di Po impazienti e spaventati gli guardano le spalle!

Questo quarto racconto della saga racchiude al suo interno una serie infinita di allegorie come il passaggio del testimone, un escamotage per porre – probabilmente – fine ad una saga che ha realmente conquistato tutti. Po a questo reagisce rimanendo sé stesso, non lasciandoci sopraffare dalla vicina pensione o – per meglio dire – saggezza che si associa all’età che passa.

L’originalità di questo nuovo film, non si trova nei temi – quelli restano più o meno gli stessi – bensì nella forte caratterizzazione del personaggio che rende la serialità di Kung Fu Panda una delle più interessanti degli anni novanta.

La leggerezza d’animo del protagonista è contagiosa, continua a renderlo un protagonista ironico e divertente, ancora di più con il doppiaggio affidato – ancora una volta – a Fabio Volo.

Il protagonista continua a riprendere – in modo più o meno velato – l’uomo medio che affronta minacce serie e complicate andandogli incontro con sorriso sornione e una gioa di vivere istintiva. Po si fida, è incosciente, rappresenta il bello in un mondo fatto di cattiverie e meschinità.

Questo rende la rivendicazione della sua “via”, del suo modo di affrontare le cose, più significativa e solida per il bene del film e del pubblico. Funziona in questo senso molto la cattiva Camaleonte, priva persino di quell’etica un po’ mistica che gli altri antagonisti di Po avevano avuto: è letteralmente il suo opposto.

Gli autori si sono concentrati nella parte centrale del film, questo emerge fin dai primi minuti, quando non viene spiegata l’assenza dei 5 cicloni e non si preoccupano di costruire uno spettacolo solido attorno allo snodo centrale fatto si sequenze d’azione e ritmo incessante.

In più di un caso si sfiora il caos fine a sé stesso, ma è una caratteristica tipica della seriealità di “Kung Fu Panda” in le scene di combattimento sono fondamentali nell’esperienza.

In questo quarto film c’è tutto: i sentimenti che arrivano al momento giusto, le risate anche, emerge il senso di famiglia – da non sottovalutare l’inclusione delle famiglie arcobaleno – e la paura, il senso di smarrimento e, perchè no, anche “grottesco” che ci regalano tre deliziosi coniglietti che – da un momento all’altro – diventano dei diavoletti.

Interessante anche il finale i cui, finalmente il protagonista sceglie il successore e riappaiono i 5 cicloni su una memorabile cover dura di Jack Black per la “Baby One More Time” di Britney Spears.

Un film che, nonostante giunga al quarto della serie, ha ancora modo di raccontare qualcosa di importante. Da non perdere.

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