“ACAB – La Serie”, il nuovo progetto Netflix, è finalmente disponibile sulla piattaforma. Con la promessa di essere un adattamento intenso e coinvolgente dell’omonimo romanzo di Carlo Bonini. La serie si ispira anche al film diretto da Stefano Sollima nel 2012. Composta da sei episodi e prodotta da Cattleya, con una regia affidata a Michele Alhaique (già noto per “Non uccidere” e “Romulus”). Il cast include Marco Giallini, Adriano Giannini, Valentina Bellè, Pierluigi Gigante e Fabrizio Nardi. Attori che danno vita a personaggi complessi e sfaccettati, esplorando la vita e le contraddizioni degli agenti di polizia.
Trama
La storia prende il via con una notte di violenti scontri in Val di Susa, durante i quali una squadra del Reparto Mobile di Roma perde il suo capo, gravemente ferito. Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante) fanno parte di una squadra che ha affrontato il caos con metodi brutali. Un affiatamento che ricorda quello di una famiglia e che vota tutto al capo “riconosciuto” e non ufficiale. Infatti, quando arriva il nuovo comandante Michele (Adriano Giannini), figlio della polizia riformista, il gruppo si trova ad affrontare un conflitto generazionale. Michele rappresenta una visione più moderna e progressista, mentre la squadra di Mazinga incarna una polizia più tradizionale, che fa affidamento su metodi più duri e, talvolta, violenti.
Il caos aumenta ulteriormente quando la nuova formazione, già fragile, si trova a dover fronteggiare un’ondata di malcontento popolare. Un “autunno caldo” che solleva nuove tensioni contro le istituzioni. In questo scenario, ogni membro della squadra è costretto a riflettere sul significato del proprio lavoro. Vengono così messi in discussione il proprio ruolo e l’appartenenza a un’istituzione che sembra sempre più in crisi.
![ACAB](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2025/01/copertine-articoli-2-2.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Temi
La serie esplora temi molto attuali e controversi, come la violenza nelle forze dell’ordine e la legittimità dei metodi usati. Il personaggio di Michele Nobili (Adriano Giannini) porta una visione più progressista, cercando di limitare l’uso della violenza e di trovare soluzioni alternative più democratiche. Questo approccio si scontra con quello di Ivano Valenti (Marco Giallini), detto Mazinga, un poliziotto “old school” che predilige metodi brutali e autoritari. Il confronto tra questi due personaggi genera un conflitto all’interno della squadra, ma anche una riflessione più ampia sulla gestione dell’ordine pubblico.
Il tema della violenza, particolarmente scottante dopo eventi come la morte di Ramy Elgaml, è trattato in modo diretto e senza mezzi termini. Ci si interroga su quanto sia giustificabile l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, specialmente in un periodo di forte tensione sociale. Adriano Giannini ha sottolineato quanto il suo personaggio promuova un ordine pubblico. Una ricerca non violenta che preferisce soluzioni alternative, in modo sempre più progressista.
La serie, pur affrontando temi di grande attualità e dibattito, non è una cronaca di eventi reali, ma racconta storie di personaggi complessi, con le loro contraddizioni e conflitti interni. Michele Alhaique, il regista, ha dichiarato che ACAB – La Serie offre una visione della realtà, ma non ha l’intenzione di riprodurre fatti concreti, né di documentare episodi specifici. L’obiettivo è di raccontare una storia intensa e ricca di sfumature, senza scadere in facili verità o giudizi.
!["ACAB - La Serie", su Netflix, esplora le tensioni e i dilemmi morali nelle forze dell'ordine. Un dramma intenso con Marco Giallini e Adriano Giannini.](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2025/01/copertine-articoli-3-2.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Il Romanzo
ACAB – La Serie è ideata da Carlo Bonini e Filippo Gravino, con una sceneggiatura che porta la firma di Gravino, Bonini, Elisa Dondi, Luca Giordano e Bernardo Pellegrini, e lo story editing a cura di Filippo Gravino. Stefano Sollima, regista del film “ACAB – All Cops Are Bastards”, torna in veste di produttore esecutivo, mantenendo una connessione con il film del 2012 che ha segnato un punto di riferimento nella rappresentazione della polizia in Italia.
Marco Giallini, che interpreta Mazinga, ha voluto precisare che la serie non deve essere letta in chiave politica, ma come un’opera di finzione che esplora le sfumature e le difficoltà del lavoro nelle forze dell’ordine. Il regista Alhaique ha aggiunto che ACAB – La Serie vuole raccontare una realtà complessa, con le sue contraddizioni, ma senza basarsi su fatti specifici o dare risposte facili. La serie invita lo spettatore a riflettere, stimolando dibattiti importanti sulla società e sulle forze dell’ordine, ma sempre mantenendo al centro l’aspetto umano dei protagonisti.
Con un mix di azione, dramma e riflessione, ACAB – La Serie si preannuncia come un prodotto potente, capace di toccare temi attualissimi e di offrire uno spunto di riflessione sul lavoro delle forze dell’ordine, senza mai perdere di vista la complessità delle persone che li compongono.