AUA racconta “Fortune”: l’album che esplora le facce della fortuna

Fortune

Da venerdì 17 gennaio, è disponibile, sulle piattaforme digitali e su tutti i digital stores “Fortune”. Il nuovo album della cantautrice gardesana AUA è realizzato con il contributo di NUOVO IMAIE.

“Fortune” è un viaggio attraverso le molteplici sfaccettature della fortuna, il filo conduttore che unisce le nove storie raccontate nell’album. Ogni brano esplora come la fortuna possa manifestarsi in modi inaspettati, complessi e, a volte, dolorosi. Con sonorità evocative e testi profondi, “Fortune” invita gli ascoltatori a riflettere su come ogni esperienza, anche la più difficile, possa celare una forma di fortuna. L’auspicio è che questo album possa offrire conforto e ispirazione, dimostrando che la fortuna si nasconde ovunque, persino nei luoghi più impensati.

Noi, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Aua e adesso vi diciamo cosa ci ha detto!

Fortune

Fortune” esplora il tema della fortuna in molteplici sfaccettature. C’è stato un episodio personale che ti ha ispirata particolarmente nella scrittura di questo album?

«Più che un singolo episodio, è stata una serie di riflessioni maturate nel tempo. Ho sempre avuto un rapporto complesso con l’idea di fortuna: a volte mi è sembrata un’alleata, altre volte un’illusione. Nel mio percorso musicale e personale ci sono stati momenti in cui ho pensato di essere stata fortunata e altri in cui mi è sembrato che il destino mi sfidasse apertamente. Fortune è nato proprio da questa continua altalena tra caso e scelte, tra coincidenze e determinazione».

Come hai scelto le storie raccontate nei nove brani? Sono ispirate a esperienze reali o sono frutto di immaginazione?

«Le storie di Fortune nascono da incontri, racconti e frammenti di vite vissute. Ho ascoltato molto, ho assorbito esperienze di donne in momenti diversi della loro esistenza e poi ho tradotto queste suggestioni in musica. C’è sempre una componente di rielaborazione personale, ma la base è profondamente reale».

Il titolo “Fortune” suggerisce sia opportunità che destino. Come vedi il ruolo della fortuna nella vita di un artista?

«La fortuna, per un artista, è un’entità sfuggente. Esiste, ma non è mai sufficiente da sola. Può aprire porte, creare incontri decisivi, ma senza lavoro e dedizione rimane un’occasione mancata. Credo che la fortuna giochi un ruolo importante, ma che alla fine il percorso lo costruisca chi ha il coraggio di continuare anche quando la sorte sembra girare altrove».

Il tuo album ha un sound evocativo e testi profondi. Quali sono state le tue principali influenze musicali durante la sua creazione?

«Le influenze sono state varie, ma più che da un genere specifico sono stata ispirata da artisti capaci di raccontare storie con autenticità e atmosfera. Ho ascoltato molto folk contemporaneo, musica d’autore italiana e sonorità elettroniche delicate, cercando di creare un equilibrio tra intimità e profondità sonora».

Hai sperimentato con nuovi strumenti o sonorità rispetto ai tuoi lavori precedenti?

«Sì, ho voluto esplorare nuove possibilità sonore, lavorando con arrangiamenti che mescolano strumenti acustici ed elettronici in modo più fluido. Ho cercato di dare a ogni brano un’identità sonora ben definita, senza perdere l’unità dell’album».

C’è un brano in particolare che senti più vicino a te o che è stato più difficile da scrivere?

«La prima traccia dell’album, Fortune, è una di quelle che sento più vicine. Parla di chi si prende ancora tempo, anche quando sembra che il mondo sia finito. Mi piaceva l’idea di esplorare questa sospensione, quel momento in cui tutto sembra perduto ma, in realtà, c’è ancora spazio per qualcosa di inaspettato. Scriverla è stato un modo per elaborare il senso di attesa e la possibilità di un nuovo inizio, anche quando sembra tardi».

Fortune

Scrivere “Fortune” ti ha cambiata in qualche modo? Hai scoperto nuove prospettive sulla fortuna durante il processo creativo?

«Assolutamente sì. Mi ha costretta a guardare la fortuna con occhi diversi, a riconoscerla anche nei momenti che inizialmente sembravano solo ostacoli. È stato un viaggio che mi ha insegnato che la fortuna non è solo qualcosa che “capita”, ma anche qualcosa che si può imparare a vedere, a costruire, a riconoscere».

Qual è il messaggio principale che speri arrivi agli ascoltatori? C’è una reazione o un’emozione che vorresti suscitare in chi ascolta l’album?

«Vorrei che chi ascolta si sentisse meno solo nelle proprie incertezze. La fortuna è qualcosa che tutti ci troviamo a interrogare, a inseguire o a maledire, e spero che Fortune possa offrire uno spazio di riflessione, un momento di connessione con chi si è sentito perso, sorpreso o graziato dal destino».

Dopo “Fortune”, hai già in mente nuovi progetti o collaborazioni musicali?

«Mi piacerebbe portare l’album dal vivo in una dimensione che unisca musica e narrazione, perché le storie di Fortune meritano di essere raccontate anche fuori dallo studio di registrazione. E poi, ovviamente, continuo a scrivere… vediamo dove mi porta la prossima ispirazione!».

Ti piacerebbe esplorare altri temi in futuro, magari opposti a quello della fortuna?

«Sì, mi affascina molto il tema del tempo e di come lo percepiamo. Dopo aver esplorato la fortuna, potrebbe essere interessante approfondire il rapporto tra passato, presente e futuro, e il modo in cui le nostre esperienze cambiano a seconda di come le guardiamo nel tempo».

Se dovessi descrivere il tuo percorso musicale con una parola, quale sarebbe e perché?

«“Sinuoso”. Non è stato un percorso lineare, ho sempre scelto strade un po’ sterrate, cercando autenticità più che vie facili. Eppure ogni deviazione, ogni pausa, ogni ripartenza mi ha portato esattamente dove dovevo essere».

Se potessi scegliere un film, una serie TV o un videogioco a cui poter fare da colonna sonora con la tua musica, quale sarebbe?

«Mi piacerebbe che la mia musica accompagnasse “Melancholia di Lars von Trier”. È un film che esplora la fine e la bellezza con una lente intima e viscerale, sospeso tra la fragilità umana e l’inevitabilità del destino. L’atmosfera rarefatta, il senso di attesa e la malinconia che lo pervadono si sposano bene con il mondo sonoro di Fortune».

Non possiamo fare altro che ringraziare Aua per la disponibilità e augurarle buona fortuna per tutto!

di Sissy

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