Bentornati a Cultedì! La rubrica dove andremo a riscoprire i grandi capolavori e capisaldi della storia del Cinema. Quello che leggerete non sarà una vera e propria critica all’opera, piuttosto un caloroso invito a recuperarne la visione, e/o a rivederla. Fatte le doverese premesse, iniziamo con un cult natalizio: Mamma ho perso l’aereo.
Chi avrebbe mai immaginato che Chris Columbus e Macaulay Culkin, nel lontano 1990, avrebbero dato vita a un fenomeno cinematografico di portata mondiale? Eppure, 34 anni fa usciva nelle sale Mamma ho perso l’aereo, un film che ancora oggi è considerato il classico natalizio per eccellenza.
Un’opera intramontabile, trasmessa ogni anno dalle emittenti televisive di tutto il mondo durante le festività (e non solo). Prepariamoci, dunque, a parlare di questo indimenticabile capolavoro che ha segnato intere generazioni!
![mamma ho perso l'aereo](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/copertine-articoli-5-2.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Non si scherza con i McCallister!
La trama del capolavoro firmato Chris Columbus la conosciamo assai bene, ma facciamo un breve ripasso. I McCallister sono la classica famiglia numerosa americana che decide di trascorrere insieme le vacanze natalizie a Parigi. La sera prima della partenza, l’intera famiglia si ritrova a casa dei coniugi McCallister, Peter (John Heard) e Kate (Catherine O’Hara), in vista del viaggio programmato per l’Europa. Tra i vari membri della famiglia spicca Kevin (Macaulay Culkin), il più piccolo, spesso vittima delle prese in giro del fratello maggiore Buzz, della sorella Megan, dello zio Frank e degli altri parenti.
Durante la cena, Kevin subisce l’ennesima burla e, esasperato, litiga con tutti i familiari. Per riportare la calma, la madre Kate decide di mandarlo a dormire nella mansarda. Durante la notte però, avviene un blackout che mette fuori uso le sveglie della casa McCallister. L’intera famiglia, in questo modo, si sveglia in uno stato di agitazione e ansia. La fretta per la partenza fa in un modo che l’intera famiglia parta per Parigi lasciando il piccolo Kevin solo a casa.
In prima battuta il piccolo scoprirà le meravigliose gioie e i grandi privilegi del vivere da solo. La gioia è subito frenata dal momento che nel quartiere si stanno aggirando due ladri: Harry (Joe Pesci) e Murph (Daniel Stern). I due bravi ragazzi sono intenti ad approfittare dell’assenza del vicinato per svaligiare tutte le case. Il piccolo Kevin dovrà vedersela coi due, proteggendo la sua casa, ingegnandosi al meglio, creando trappole e marchingegni all’ultimo grido, degni di un master in ingegnieria al MIT.
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Una comicità intelligente, difficile da ripetere…
Il film di Chris Columbus ha segnato profondamente la sua carriera da regista, portando Mamma ho perso l’areo (Home Alone), ad essere considerato una pietra miliare della commedia del Cinema americano. Un film che non solo ha sbancato al botteghino, diventando il campione indiscusso della stagionale invernale 1990 negli Stati Uniti, ma ovviamente anche oltreoceano. Il successo è stato tale che ovviamente il secondo capitolo era assicurato a ripetere la formula vincente del primo capitolo, portando il tutto su un piano maggiore, portando il piccolo Kevin al di fuori della sua abitazione, in una città di proporzioni cosmiche, e quale città se non la Grande Mela?!
Comunque, il primo capitolo non solo ha aperto le porte ad un sequel tanto amato quanto il primo (Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York-1992), ma negli anni e nei decenni a seguire ha creato un vero e proprio franchisee, talvolta di dubbia qualità, che riproponeva l’identica formula del primo film: un bambino a casa da solo che deve combattere dei malviventi per salvare la propria abitazione. Però, si sa…è arduo soddisfare le aspettative del pubblico, soprattutto quando entri nell’immaginario collettivo di tutti. Infatti, lo stesso Columbus scelse di fermarsi al secondo capitolo, riscontrando comunque un degno successo, figlio del suo predecessori.
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Come far ridere? Gags fisiche alla Keaton
Ciò che colpisce fin da subito alla prima visione del film, è che la comicità presentata dal regista è molto slapsticks, molto fisica. Egli sceglie saggiamente di mettere i cattivi nei film nella condizione di subire in modo cartoonesco le angherie del piccolo Kevin. Difatti, i due ladri (Pesci-Stern) volano sul ghiaccio, vengono colpiti da barattoli pieni di vernice, prendono la scossa, cadono da altezze improbabili, vengono ustionati! Tutte gags fisiche che siamo sempre stati abituati a vedere all’interno di cartoni animati, dove sapevamo che i personaggi l’avrebbero scampata, e così lo è per Mamma ho perso l’areo.
La fisicità portata in scena da Joe Pesci e Daniel Stern ha fatto scuola. Gli stunts che vediamo nel film, sono degni degli stunts di Buster Keaton o di Charlie Chaplin…Tutti questi elementi, uniti a battute intelligenti e mai di bassa lega o volgari portano l’opera su un gradino superiore rispetto alle commedie che uscivano allora ma così come quelle che escono adesso. Non si tratta di nostalgia, ma di un dato di fatto inconfutabile.
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In conclusione, Mamma ho perso l’aereo…
Il nostro desiderio è che le major tornino a investire su idee brillanti come quella di Mamma ho perso l’aereo. Purtroppo è da anni che non assistiamo all’uscita di un vero classico natalizio degno di questo nome. Probabilmente, il fenomeno è influenzato dal cambio generazionale. I bambini di oggi, immersi nel mondo digitale, faticano a lasciare spazio all’immaginazione e all’irrazionalità, elementi che invece dovrebbero alimentare la fantasia infantile.
Sì, tutti sappiamo che ciò che Kevin McCallister riesce a fare è altamente improbabile, se non impossibile. Eppure, quando avevamo la sua età, quelle invenzioni geniali ci sembravano non solo plausibili, ma addirittura replicabili anche nelle nostre case.
Il grande messaggio di Mamma ho perso l’aereo è proprio questo: con mezzi di fortuna, oggetti di uso comune e un po’ di creatività, si possono affrontare le difficoltà e persino sconfiggere i cattivi. Un insegnamento che lascia spazio alla fantasia, ispirando il giovane pubblico a guardare il mondo con occhi pieni di possibilità. Chissà se Kevin McCallister, ormai adulto, tiene dei corsi online di sopravvivenza… in caso fatecelo sapere per favore, non si sa mai.
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