La prima edizione del Super Aurora Fest si è conclusa ormai da qualche giorno, ma noi non riusciamo a scollarci le emozioni che ci ha lasciato sulla pelle. Il 27 e il 28 luglio hanno tinto il cielo romano di luci al neon, palloncini e colori dell’arcobaleno. Un primo appuntamento che si è svolto con alcune difficoltà tecniche, ma che dimostra quanto tutto ciò sia necessario all’interno del panorama italiano.
![Super Aurora Fest](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/11/3.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Venduto sulla carta come un Coachella Italiano, le aspettative non sono state disattese. Okay, i problemi di rete o quelli legati all’essere cashless, ma la macchina ha dimostrato di esser abbastanza oleata da poter garantire il divertimento a chiunque lo desiderasse. Una partenza un po’ rallentata, durante il primo giorno, ma che è stata in parte risolta durante la domenica di festeggiamenti. Sottolineiamo, in ogni caso, le esigenze del pubblico più variegato che ha espresso il proprio mal contento al di sotto dei post social dell’evento solo per poter cogliere l’occasione di migliorarsi per il futuro. Il cibo e l’acqua dovrebbero essere le principali esigenze da tutelare, specie quando si tratta di due giorni così tanto intensi sotto il caldo cielo di Ostia.
Tolte le complicazioni organizzative, quel che resta è l’amore per la musica. Vedere la gente ballare sotto le stelle e sotto cassa è stato entusiasmante. La voglia di condividere quegli istanti con gli amici o col proprio cantante preferito ha, sicuramente, prevalso su tutto il resto.
![Super Aurora Fest](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/11/2.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Io, personalmente, avevo una missione e l’ho portata a termine. Dovevo rapire Big Mama e parlarle per qualche secondo. Questo festival mi ha dato l’opportunità di godere di questo aspetto prima e dopo la sua esibizione. La line up, dei due giorni, è stata davvero emozionante. Penso che questo tipo di manifestazioni siano l’occasione perfetta per potersi innamorare di generi musicali che magari neanche ascoltiamo. I Fask, così come Craig David, JP Cooper e Masego, Mezzosangue, e tantissimi altri, ci hanno fatto saltare fino a restare completamente senza voce. Non amo particolarmente l’Indie, i più lo sanno, ma da allora non ho potuto fare a meno di ascoltare Giuse The Lizia (specie in auto durante i diversi trip fatti in vacanza).
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Ho trascorso questi giorni con i miei amici, e praticamente abbagliata dalle lucine colorate, ma io vedo solo del potenziale in questa organizzazione. L’entusiasmo da parte dell’organizzazione era palpabile, le emozioni erano vive e la voglia di esserci era vibrante. Tutto mi fa pensare che si possa solo migliorare e continuare a crescere.
Il diavolo si nasconde nei dettagli. Considerare il fatto che la location sia molto esposta ai raggi solari, così come il posizionamento degli stand, potrà essere un ulteriore punto di forza. Noi riteniamo che sia stato un successo, ma bisogna tener conto di diversi punti di vista.