"Iddu - l’ultimo padrino": arriva in sala il 10 ottobre, dopo il debutto a Venezia 81

Il 10 ottobre 2024 uscirà nelle sale “Iddu – l’ultimo padrino”, film insignito del premio “Francesco Pasinetti 2024” per il miglior film italiano proposto alla 81° Mostra internazionale di Cinema di Venezia grazie ai Giornalisti Cinematografici SNGCI.
Dopo “Salvo” e “Sicilian Ghost Story” i due registi e sceneggiatori, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza,  tornano sul grande schermo chiudendo idealmente una trilogia antimafia che però rendono commedia nera. 

"Iddu - l’ultimo padrino": arriva in sala il 10 ottobre, dopo il debutto a Venezia 81

Il film è liberamente tratta un fatto avvenuto durante la latitanza di Matteo Messina Denaro. Il figlio minore del capo di Cosa Nostra soprannominato “u pupu”, il burattino.

Sebbene l’ex sindaco, dirigente scolastico, assessore e consigliere comunale Catello Palumbo, “il Preside”, esca di prigione; ben presto si accorge di dover continuare a combattere per la propria libertà così da poter ripagare i propri debiti ed errori accumulati nel passato al servizio del Boss mafioso. Messo all’angolo dai Servizi Segreti e dalla moglie, Catello si trova costretto a collaborare così da stanare Messina Denaro dalla latitanza e renderne possibile la cattura attraverso una corrispondenza epistolare. Nonostante gli agenti speciali tentino un approccio diretto e poco forbito, il Preside si mette in gioco cercando di unire “utile e dilettevole” così da poter rilevare persino l’albergo senza permessi che progettava di costruire prima di essere arrestato. Invoca così l’aiuto di Messina porgendogli le sue più sentite condoglianze per via della morte del padre, proponendosi poi come il nuovo “faro” per la vita del latitante.

I due sembrano rafforzare la precedente fiducia reciproca, oltre che il rispetto. Le cose andranno come si spera, oppure il piano dei servizi speciali e Catello non andrà come sperato?

"Iddu - l’ultimo padrino": arriva in sala il 10 ottobre, dopo il debutto a Venezia 81

Senza darvi ulteriormente spoiler prima dell’uscita del film, è facilmente intuibile come la situazione sicuramente si complicherà e probabilmente avrà risvolti palesi come non.

Come era già successo in “Sicilian Ghost Story” i registi siciliani raccontano la mafia trasformandone i luoghi e le proprie fattezze. Nella pellicola, toni e registri sono alterati al fine di rendere la storia ed i dialoghi più realistici. Si punta molto sul lato “legale” ed “llegale” di ciò che viene raccontato. Peccato che, così facendo, i personaggi legati alla legge ne risultano deformati. Inoltre è resa quasi palese l’impossibilità dell’uscirne tutti d’un pezzo.

"Iddu - l’ultimo padrino": arriva in sala il 10 ottobre, dopo il debutto a Venezia 81

Gli scambi verbali fra gli altri personaggi mancano di naturalezza e di spontaneità, in particolare dei membri dei servizi segreti, sebbene la prova degli attori. Spiccano per bravura e convinzione Toni Servillo (Catello Palumbo) ed Elio Germano (Messina Denaro). I due sono accompagnati da performance di ottimo calibro da parte di Betti Pedrazzi (Elvira, moglie di Catello Palumbo) e Antonia Truppo (Stefania Messina Denaro).

Non siamo semplicemente davanti l’ennesimo film sul tema della mafia. Del resto, per quanto possa risultare in qualche modo “pesante”, rientra tra i nostri consigliati per la sua diversità.

Certo tratta come al solito la morte, l’inganno e il desiderio di riscatto, eppure senza arrivare effettivamente a scene di violenza armata. Gli spettatori rivivono la storia attraverso entrambi i punti di vista. Da una parte, quello di Palumbo: in cui prevale la sua paura nell’essere costretto a mettersi nuovamente nei guai in una disperata ricerca di redenzione. Dall’altro, quello di Messina: stanco di guerra di mafia e sfiduciato della natura umana. Da non sottovalutare, inoltre, è la riflessione che induce a fare: capire come purtroppo sia impossibile uscirne illesi, moralmente e fisicamente.

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