La recente incursione di Sony nell’universo Marvel continua con determinazione. Sotto la supervisione di Avi Arad, sono arrivate sul grande schermo le storie autonome di antieroi come Venom, Morbius e Madame Web. Questi progetti hanno avuto risultati alterni, sebbene Venom abbia raccolto qualche successo al box office. Ora, a questi personaggi si aggiunge Kraven, il Cacciatore. Figura iconica creata da Stan Lee e Steve Ditko nel 1964 come avversario di Spider-Man, diventata un culto tra i fan dei fumetti.
Il 2024 segna il debutto cinematografico di Kraven, con un’avventura che si inserisce pienamente nel filone del cinema spettacolare moderno. Diretto da J.C. Chandor, già noto per opere come Margin Call e All Is Lost – Tutto è perduto, Kraven – Il Cacciatore vede protagonista Aaron Taylor-Johnson, attore in ascesa e veterano del genere cinecomic grazie alla sua partecipazione alla saga di Kick-Ass.
Taylor-Johnson interpreta Sergei Kravinoff, giovane figlio dell’influente uomo d’affari russo Nikolai Kravinoff (Russell Crowe). Insieme al fratello Dmitri (Fred Hechinger), Sergei viene portato dal padre nella savana come rito di iniziazione, per dimostrare il proprio coraggio cacciando leoni. Tuttavia, il destino del giovane cambia radicalmente quando un incontro con un leone, unito a un elisir somministrato da Calypso (Ariana DeBose), lo trasforma in un essere con abilità sovrumane, ispirate al regno animale.
![kraven](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/copertine-articoli-21.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Anni dopo, Sergei adotta il nome di Kraven e si reinventa come giustiziere, dedicandosi alla caccia di bracconieri e trafficanti, in una missione che culmina nello scontro con Aleksei Sytsevich, alias Rhino (Alessandro Nivola), un nemico della famiglia Kravinoff.
Il panorama cinematografico di Sony-Marvel, purtroppo, è già noto per la qualità incostante dei suoi progetti, e Kraven – Il Cacciatore non fa eccezione. Il film di Chandor si presenta come un cinecomic che non riesce a distinguersi, caratterizzato da una narrazione poco originale e priva di mordente. Lo sviluppo della storia è prevedibile e l’azione, seppur violenta e viscerale in alcune sequenze, non è sufficiente a compensare una trama che appare datata, richiamando i B-movie fumettistici degli anni ’90.
![kraven](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/copertine-articoli-22.png?resize=640%2C336&ssl=1)
Il protagonista, interpretato da un Taylor-Johnson fisicamente impressionante, non riesce a conferire profondità al personaggio, riducendosi a una figura monodimensionale priva di conflitti interiori. Al contrario, il suo Kraven si crogiola nei suoi poteri senza mai esplorare le implicazioni morali o psicologiche di questa trasformazione. Anche il resto del cast non brilla: Russell Crowe offre un’interpretazione solida ma non memorabile, mentre Ariana DeBose fatica a rendere il suo personaggio significativo, nonostante l’importanza della sua funzione nella storia. Alessandro Nivola, nei panni di Rhino, delude con un antagonista poco incisivo e carente di carisma.
In definitiva, Kraven – Il Cacciatore si trascina per due ore senza mai trovare un’identità forte. Pur offrendo qualche scena d’azione visivamente appagante, il film soffre di una scrittura debole e di una regia che non osa. Il risultato è un prodotto mediocre, difficile da consigliare persino ai fan più accaniti del genere.