Oggi parliamo del film Mothers’ Instinct, non di quello del 2018 di Olivier Masset-Depasse arrivato in Italia solo nel febbraio del 2020, ma del suo remake; il quale vede protagoniste due grandi attrici: Jessica Chastain e Anne Hathaway. Inizialmente la regia doveva essere la stessa di “Doppio sospetto” del 2018, ma alla fine è stata assegnata a Benoît Delhomme.
Questo film è un perfetto Thriller psicologico dalla narrativa ponderata che esplora i confini estremi della maternità e della fiducia. Ambientato negli anni ’60, segue la storia di due madri, le cui vite si intrecciano in una spirale di paranoia e sospetto dopo una tragedia devastante.

La trama si dipana attraverso un ritmo teso e avvincente, mantenendo lo spettatore sul filo della suspense fino all’ultimo minuto. Come il suo predecessore, siamo davanti ad un thriller caratterizzato da scene cupe e tese. La storia ci parla di una coppia di mamme le quali condividono un’importante amicizia di lunga durata e la crescita dei rispettivi figli: Theo e Max. I colori tetri e cupi prendono vita quando Celine vede morire tragicamente suo figlio Max, evento che la fa ossessivamente sospettare di Theo, il figlio di Alice.
La regia usa con maestria le inquadrature per costruire una un climax ascendente composto da claustrofobia e disperazione. Ciò viene potenziato dalle due interpreti: le performance di Anna Hathaway nei panni di Celine e Jessica Chastain nei panni di Alice sono il cuore pulsante del film. Entrambe offrono interpretazioni profonde e sfumate in grado di rendere i loro personaggi memorabili e autentici. La chimica tra loro e la tensione rendono ogni scena carica di emotività e suspense.
Nel film sono presenti diverse scene che cercano di raccontare una lotta femminista contro due uomini che, per quanto possano sembrare “superiori”, finiscono per diventare completamente inutili e fuori dal ruolo di capo famiglia di cui all’inizio della narrazione sembravano investiti.
L’atmosfera è curata nei minimi dettagli: la scenografia e i costumi d’epoca ricreano fedelmente gli anni ’60, mentre la colonna sonora accentua il crescente senso di paranoia che pervade il film.

Uno dei maggiori punti di forza di “Mother’s Instinct” risiede nella sua capacità di mantenere alta l’attenzione e l’investimento emotivo dello spettatore, grazie a colpi di scena ben calibrati e a una narrazione coerente ed elegante. Tuttavia, si potrebbe trovare il passo del film a tratti lento, specialmente nella prima metà, prima che la storia prenda pienamente il via. Trama che potrebbe essere considerata a tratti prevedibile e non sempre convincente pur essendo molto avvincente. Va sicuramente detto che andando verso il finale queste sensazioni verranno completamente spazzate via.
In conclusione, “Mother’s Instinct” è un thriller psicologico, quasi ci spingeremo a definirlo Hitchcockiano, abbastanza coinvolgente che esplora temi complessi e oscuri con abilità e sensibilità. Regia e performance lo rendono un film da non perdere per gli amanti del genere.
Lo consigliamo agli appassionati di thriller psicologici e a chi è affascinato da storie complesse di relazioni umane messe alla prova in condizioni estreme.