Paddington in Perù

Paddington in Perù segna il ritorno sul grande schermo dell’adorabile orso amante della marmellata, in un’avventura che lo riporta alle sue radici peruviane. Diretto da Dougal Wilson, al suo esordio alla regia cinematografica, il film rappresenta il terzo capitolo della saga. Una pellicola che cambia la direzione dopo i successi dei primi due episodi diretti da Paul King.

La trama segue Paddington mentre scopre che la sua amata zia Lucy è scomparsa dalla Casa di Riposo per Orsi. Determinato a ritrovarla, si unisce alla famiglia Brown per un viaggio nelle selvagge terre del Perù, guidati da un enigmatico indizio su una mappa. L’avventura li conduce attraverso le foreste pluviali dell’Amazzonia fino alle maestose vette montuose. Luogo in cui incontrano nuovi amici, tra cui il carismatico capitano di battello fluviale Hunter Cabot (Antonio Banderas) e sua figlia Gina (Carla Tous). Durante il viaggio, Paddington scopre sorprendenti segreti sul suo passato.

Paddington in Perù

Il cast vede il ritorno di volti noti, con Hugh Bonneville nel ruolo di Mr. Brown, mentre Emily Mortimer prende il posto di Sally Hawkins nel ruolo di Mrs. Brown. La nuova interpretazione mantiene l’energia e il calore del personaggio, pur con qualche inevitabile differenza rispetto alla versione originale. Tra le nuove aggiunte, spicca Olivia Colman nel ruolo della Reverenda Madre. Una suora dal carattere vivace che gestisce la Casa di Riposo per Orsi che aggiunge una nota di calore e umorismo al film.

La scelta di ambientare la storia in Perù aggiunge un tocco di freschezza, permettendo al pubblico di esplorare le origini di Paddington. Gli scenari esotici, in questo modo, arricchiscono la narrazione. Tuttavia, il Perù non viene sviluppato con la stessa profondità con cui Londra è stata resa nei film precedenti. Più che un elemento narrativo centrale, funge spesso da semplice sfondo per l’azione.

Il cambio di regia aveva sollevato qualche dubbio tra i fan, ma Wilson dimostra di saper mantenere intatto il cuore della serie, regalando un film che conserva il suo carattere affettuoso e spensierato. Dal punto di vista tecnico, la pellicola si distingue per una fotografia vibrante che cattura la bellezza dei paesaggi peruviani, accompagnata da una colonna sonora coinvolgente che sottolinea i momenti chiave dell’avventura. Le sequenze d’azione sono ben coreografate, offrendo un equilibrio tra tensione e leggerezza che mantiene alto il ritmo del film.

Nonostante non raggiunga le vette emotive del secondo capitolo, Paddington in Perù si rivela dunque un’avventura coinvolgente e realizzata con grande cura. Il film, pur distinguendosi per una comicità più misurata e una struttura narrativa più controllata rispetto ai suoi predecessori, trasmette un senso di gioia genuina che contribuisce a mantenere il fascino e l’umorismo che hanno reso l’orso di Michael Bond una figura amata in tutto il mondo. Con un’avventura piena di cuore e situazioni divertenti, la pellicola continua a costruire il passato e il presente del protagonista, lasciando aperta la strada per nuovi capitoli futuri.

Paddington in Perù arriverà nelle sale italiane il 20 febbraio, distribuito da Eagle Pictures.

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