salerno è morta

Via Mercanti, giovane e promettente cantautore campano, torna con il suo nuovo singolo “Salerno è morta”. In uscita il 21 marzo su tutte le piattaforme streaming musicali. Il brano celebra il sentimento tanto in voga negli ultimi anni (la nostalgia). Associando la fine di un’amore al ricordo della città in cui l’autore è cresciuto e dalla quale, per forza di cose, è dovuto scappare.

Voce profonda, intima e in grado di spaccare il cuore. È così che si apre “Salerno è morta”, il nuovo singolo dell’artista campano “Via Mercanti”

Mi sento sfatto come il letto di una camera

Il caos e il disordine di un letto diventano, grazie alle parole, l’immagine perfetta di chi soffre per amore. L’impressione di sentirsi spaesati è comune a chi, tanto nella vita quanto nelle relazioni, prova a trovare un punto di equilibrio, in bilico tra tutti i dubbi.

Salerno come stai?
Ti ho lasciato troppo presto

Spesso l’autore del brano ha citato, nei suoi testi, la sua città (Salerno). Dai suoi versi si percepisce questo dualismo, un rapporto di amore/odio costante, unito al desiderio di tornare in un luogo che gli ha regalato sofferenze in passato. La capacità, ancora una volta, è di dipingere un proprio ritratto a penna, rendendo vive le sue emozioni.

Per colpa di uno stronzo che mi portavo a letto
Stasera dormirò in stazione come un senza tetto

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”, direbbe Dante e alla fine, pensandoci, è proprio così.

Ogni cosa ruota intorno all’amore, il sentimento più forte che una persona possa provare. Scappare in questi casi, quando un amore finisce, sembra l’unica forma di difesa possibile. La stessa “stazione”, parola usata più volte nel corso del brano, diventa un simbolo del viaggio che si fa dalla nascita alla fine di una storia, di un treno che parte di cui non si sa la destinazione.

Lo stesso brano funziona perché arriva e parla dritto al cuore, grazie alla freschezza e all’apertura con la quale è stato scritto.

È così che “Salerno è morta” è destinata ad entrare nel bagaglio “indie” che ogni persona si porta dietro, da ascoltare in rewind quando si sente la mancanza di una persona o, in alternativa, quando si ha voglia di comprendere le proprie emozioni, simili o persino uguali a quelle di tanti altri.

La musica di sottofondo, di contro, accompagna il brano senza mai scavalcare la voce, risultando perfetta per rappresentare e raccontare le emozioni.

Un intenso e profondo viaggio nel proprio io, non nascondendo ciò che si prova ma, anzi, facendone una forza per migliorare il proprio essere.

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