Small Things Like These, diretto da Tim Mielants e con Cillian Murphy, è un dramma ricco di spunti morali che esplora le scelte difficili di un uomo in un contesto storico ben definito. Basato sull’omonimo romanzo di Claire Keegan, il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma e alla Berlinale, raccogliendo interesse per la sua narrativa ponderata e le intense performance. Potete vederlo in sala dal 28 novembre.
Ambientato in un villaggio irlandese degli anni ’80, segue Bill Furlong (Murphy), un fornaio che si trova davanti a un bivio morale. Il film esplora il conflitto interiore di Bill, costretto a confrontarsi con il passato oscuro della sua comunità e a decidere se affrontare o ignorare un’ingiustizia evidente.
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La performance di Murphy è centrale. L’attore, noto per Oppenheimer e Peaky Blinders, trasmette una tensione emotiva intensa con un’interpretazione sobria e misurata. Questo approccio, unito al ritmo lento ma calibrato, tiene lo spettatore coinvolto. Al suo fianco, Emily Watson brilla nel ruolo di Suor Mary, offrendo un momento di forte impatto emotivo, anche se la tensione accumulata non raggiunge pienamente un apice narrativo soddisfacente.
Con una durata di 90 minuti, il film mantiene un ritmo costante, evitando ripetitività. Tuttavia, la storia soffre di una monotonia che attenua l’impatto di alcuni momenti cruciali, mentre il finale, simbolico ma debole, lascia alcune domande irrisolte.
Small Things Like These esplora temi universali come giustizia, silenzio e responsabilità personale. Sebbene non memorabile, il film offre spunti morali e riflessioni senza tempo. La vicenda di Bill Furlong, con le sue scelte difficili, invita a un’introspezione che lo rende un’opera comunque apprezzabile.