Dal 19 giugno, nelle sale italiane, è arrivato “The Bickeriders”, il film scritto e diretto da Jeff Nichols. La sua storia è tratta dal fotoromanzo del fotografo Danny Lyon, pubblicazione che racconta l’ascesa del moto club degli Outlaws MC. Nella pellicola il nome è modificato in Vandals, per richiamare più facilmente il concetto dell’essere al di fuori della legge.
Ambientato negli anni ’60, il film si basa sull’idea pseudo-giornalistica dietro la raccolta di informazioni di Lyon. Le sue foto, destinate a essere parte della sua tesi di laurea, documentano un incontro casuale con i membri originali della banda. Un momento che nel tempo cambia le vite di tutti.
![The Bickeriders](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/img_6544.jpeg?resize=640%2C361&ssl=1)
Il punto di vista principale di tutto l’intero raccordo è quello di Kathy (Jodie Comer), una ragazza che casualmente – per colpa di un’amica – è entrata in contatto con i motociclisti del club prima ancora che questo venisse fondato. Questa struttura filmica lo avvicina di molto a quella dei mokumentary, ovvero: un finto documentario che ricostruisce l’intero background della raccolta di informazioni. In questo modo, attraverso le diverse dichiarazioni vocali e le foto, si ha un intero quadro narrativo in grado di poter parlare dettagliatamente della vita dei suoi protagonisti.
Confessiamo che ci saremmo aspettati qualcosa di ancora più crudo. Le storie dei motoclub americani, del resto, non sono di certo prive di azioni violente. Al contrario, l’essere furori legge, la maggior parte delle volte, veniva proprio declinato nelle loro azioni dettate dal testosterone. Un atteggiamento super partes che, in realtà, è apparso molto più lontano nel tempo. L’intento con cui è nato il gruppo di Vandals era quello di stare tutti insieme e di consumare, in giro per l’America, i copertoni delle loro due ruote. La fame provata dai loro fondatori non era quella cieca e violenta che subentrerà con i più giovani acquisti, al contrario vi è solo un totale cameratismo. Una sorta di legge d’onore che governava la loro fraterna unione.
![The Bickeriders](https://i0.wp.com/www.lapiziaviewsmagazine.it/wp-content/uploads/2024/12/img_6543.jpeg?resize=640%2C360&ssl=1)
Il punto di forza di questa pellicola è sicuramente la scelta del cast. Da Austin Butler come principale interprete a Tom Hardy, tutto è scenicamente orchestrato per poter cercare di restituire una specifica linea visiva a tutto il racconto. Le reference fotografiche tratte dal libro, infatti, sono state un punto fermo. Durante i titoli di coda, questo elemento prende il sopravvento. Viene, così, mostrato al pubblico quanta attenzione e cura ci sia stata nel cercare di riprodurre fedelmente le fotografie del libro. Un materiale, effettivamente, inestimabile perché una potente storia di inizi e rivincita. Dal cameratismo alla violenza, dal bro-code alla frenesia egoica del ritenersi al di sopra di tutto e tutti. Vendetta e amore, due strade che percorrono la stessa road.