Con l’attesissima seconda stagione, Netflix riporta sugli schermi Kitty Song Covey e il suo mondo fatto di intrecci amorosi, amicizie e scoperte personali. Uscita il 16 gennaio 2025, questa nuova stagione di “XO, Kitty” prometteva di ampliare l’universo della serie, ma lascia il pubblico diviso. Tra lodi per la caratterizzazione dei protagonisti e critiche per una narrazione frammentata, questa seconda stagione non passa inosservata.
Una storia che si perde nel tempo
Se la prima stagione di “XO, Kitty” era riuscita a conquistare con una trama lineare e un’ambientazione accattivante, questa seconda stagione si presenta con uno scorrere del tempo che lascia spesso spiazzati. Gli eventi sembrano accavallarsi senza una chiara sequenza cronologica, rendendo difficile seguire lo sviluppo delle vicende. I salti temporali poco definiti confondono lo spettatore, che si trova a dover ricostruire mentalmente i collegamenti tra un episodio e l’altro. Una scelta narrativa che, seppur ambiziosa, finisce per togliere coerenza al racconto.
Ricordiamo che la Serie è uno spin off della trilogia di film – composta da “Tutte le volte che ho scritto ti amo” (2018), “Ps: Ti amo ancora” (2020) e “Tua per sempre” (2021) – la quale ha gettato le basi per il successo di “XO, Kitty”, con una narrazione romantica leggera e personaggi indimenticabili. La connessione con questi film si avverte in ogni dettaglio della serie, confermando la coerenza narrativa dell’universo creato da Jenny Han.
Troppi Personaggi, ma ben caratterizzati
Uno degli aspetti più evidenti di questa stagione è l’ampliamento del cast. Se da un lato la varietà di nuovi personaggi aggiunge profondità e dinamismo, dall’altro rischia di appesantire la narrazione. Troppi nomi, troppe storie da seguire, e un tempo limitato per esplorarle a fondo. I personaggi di sfondo, pur ben descritti e caratterizzati, rimangono in secondo piano, lasciando lo spettatore con molte domande sulle loro vicende personali. Una delle idee più apprezzate è quella di Stella, un personaggio che introduce un elemento di freschezza e originalità nella trama. La sua presenza aggiunge una nuova prospettiva, rappresentando un simbolo di forza e indipendenza in un mondo dominato da relazioni complesse. Il suo ruolo nella stagione, seppur non centrale, lascia il segno e promette sviluppi interessanti per il futuro.
Nonostante ciò, gli intrecci amorosi principali brillano per intensità e realismo. Le relazioni tra Kitty, Dae e i nuovi volti della stagione sono il cuore pulsante della trama. Gli autori dimostrano ancora una volta una grande abilità nel costruire dinamiche emotive coinvolgenti, che catturano l’attenzione e fanno dimenticare, almeno in parte, i limiti strutturali della storia.
Uno dei punti più emozionanti per i fan della trilogia originale di Jenny Han, “Tutte le volte che ho scritto ti amo”, sono i cameo presenti in questa seconda stagione. In particolare, Noah Centineo riprende il ruolo di Peter Kavinsky in un’apparizione speciale, regalando un momento nostalgico che collega la serie allo spirito dei film principali. Questo cameo offre anche un tocco di continuità e profondità emotiva, riportando alla mente i momenti più dolci della storia di Lara Jean e Peter.
Ma non è tutto: compare anche Peniel Shin, membro del gruppo K-pop BTOB, che interpreta Joon Ho, il fratello maggiore di Min Ho. La sua partecipazione aggiunge un elemento di novità e un collegamento con il mondo musicale coreano, rendendo l’esperienza della serie ancora più ricca per gli appassionati di K-pop soprattutto quelli della seconda generazione, gli old stan.
Un Misto di emozioni e frustrazioni
La seconda stagione di “XO, Kitty” è un mix di luci e ombre. Da una parte, gli intrecci amorosi principali e l’evoluzione della protagonista continuano a essere il punto di forza della serie, regalando momenti di grande intensità emotiva. Dall’altra, la frammentazione temporale e la sovrabbondanza di personaggi rischiano di alienare lo spettatore, che fatica a trovare un filo conduttore chiaro. Nonostante i suoi difetti, la serie rimane un prodotto accattivante per chi ama le commedie romantiche e le storie di crescita personale. La fusione tra l’estetica coreana e il romanticismo occidentale continua a essere un elemento distintivo e apprezzato.Con una terza stagione già in discussione, ci si augura che gli autori riescano a correggere il tiro, regalando agli spettatori una narrazione più fluida e coesa. Nel frattempo, “XO, Kitty 2” rimane un’esperienza emozionante, pur con qualche scossone lungo il percorso.